Il 2 giugno 2012 a Brescia che non vogliamo più vedere
Cronache italiote
La sfilata provocatoria del tricolore più lungo del mondo si è tenuta a Brescia il 2 giugno.
La banda non può mancare
La banda lucida gli strumenti che accompagneranno il bandierone di uno Stato che non ci rappresenta.
Le forze armate in congedo ed in forza sono allertate
Gli alpini ed i marinai sono pronti ed ubbidienti ai comandi della retorica unitaria.
La Protezione Civile è precettata per il bandierone
Il gruppo del comune di Nave scalda i muscoli
La protezione civile dei comuni di Nave e di Ospitaletto è precettata ed ammassata per servire il tricolore e si sa in tempo di terremoti….. sono invece più utili per le vie di Brescia e per la causa unitaria!
I Lions di Brescia hanno organizzato la sfilata italiota
I Lions organizzano la resistenza italiana alle aspirazioni indipendentiste dei popoli del nord.
Automobili rimosse forzatamente dal servizio agli ordini del leghista Fabio Rolfi
I solerti vigili sgombrano la strada dalle auto dei residenti di Parma, in onore alla solidarietà per i terremotati, per far defluire il tricolore che è largo 4,80 m, notare il confronto tra la sede stradale a fianco di Campo Marte e la lunghezza della Fiat Stilo di 4,5 m! Il buon senso è ancora una volta sconfitto a favore dei soprusi dello Stato padrone.
Altra automobile prontamente rimossa dal solerte servizio del comune
per par-condicio anche le auto dei bresciani sono sgomberate da piazzale Arnaldo. VW Golf lunga 4,2 m… che occupa la sede stradale.
I bidoni nascondono bombe?
Poiché questo Stato è molto amato dai suoi cittadini per precauzione sono stati scoperchiati i bidoni dei rifiuti lungo il percorso dell’inutile tricolore.
Il folto? pubblico sul percorso
Qui si nota il folto pubblico assiepato alle transenne che attende il passaggio dell’icona unitaria: solo automobilisti incazzati!
QUESTO STATO È FALLITO ! AUTODETERMINAZIONE
Finalmente in piazza Arnaldo un gruppo di cittadini indipendentisti di Brescia Patria mostra la taciuta verità:
“QUESTO STATO È FALLITO”
e la soluzione che potrebbe salvarlo:
“AUTODETERMINAZIONE”
Alpini perplessi